Giancarlo Ricci: “la negazione di padre e madre ha il sapore di un nuovo nichilismo”

Sessualità e politica copia
“Oggi viviamo il tempo in cui sempre più la politica entra in merito al tema soggettivo e intimo della sessualità degli individui. Il «pubblico» pretende di esercitare un’egemonia sul « privato » per inglobarlo, gestirlo e istituire strategie per produrre profitto. Il gender, non dimentichiamolo, offre la migliore giustificazione per il business delle biotecnologie e per il mercato della biogenetica, promuovendo silenziosamente il progetto biopo- litico dell’ipermodernità. Non solo. Asseconda il capita- lismo globale favorendo l’ipertrofia dei diritti per espan- dere il mercato del consenso a nuovi soggetti «politici». In questa prospettiva ecco pronto il dispositivo dell’assoggettamento e dell’instaurazione del debito.
Quali implicazioni derivano dalla constatazione secondo cui la «cosa pubblica» interviene sempre più sulla « cosa sessuale » che accade tra due esseri umani? Il matrimonio gay ne è l’esempio più evidente. Le sue implicazioni più inquietanti sono quelle che coinvolgo- no soggetti terzi: la possibilità delle adozioni, l’uso dell’eterologa, gli uteri in affitto. Anche il «bene comune» va considerato un soggetto terzo. A risultare minacciati sono inoltre i termini padre e madre, sostituiti con genitore 1 e genitore 2, la struttura della famiglia, l’istanza del figlio, la filiazione, la trasmissione tra le generazioni. La negazione di queste istanze ha il sapore di un nuovo nichilismo”.
Spazio bianco
Ricci-1
*
Giancarlo Ricci,  Sessualità e politica. Viaggio nell’arcipelago gender (Sugarco 2016)

 

+

+

+

+

+

+

+