“Inizio della saggezza è chiamare le cose con i loro nomi propri“.
Proverbio cinese
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di Enzo Pennetta (Critica Scientifica, www.enzopennetta.it)
La bioeticista Chiara Lalli vorrebbe la fine della possibilità di obiettare in materia di aborto: «Agire secondo coscienza è un diritto, ma esistono anche gli obblighi professionali». «Si diventa ginecologi per libera scelta e non per costrizione. In casi simili è legittimo appellarsi alla coscienza per sottrarsi al proprio lavoro?»
Alla filosofa va fatto notare che si diventa ginecologi per far nascere bambini non per farli a pezzi. Grazie ai progressi nelle tecniche ecografiche, il ginecologo si accorge che quello che va ad eliminare non è un oggetto ma un bambino.
Per fare gli aborti bisognerebbe istituire un ruolo a parte diverso da chi fa nascere i bambini, insomma ripristinare la professione di boia magari cambiando nome per farla sembrare un’altra cosa come si usa adesso, diciamo qualcosa tipo operatori tanatologici…